Sono Sabina Feroci , realizzo sculture di carta anche se la mia formazione viene dall’illustrazione. Ho frequentato infatti L’I.S.I.A. di Urbino, per poi lavorare con il Teatro di Figura subito dopo gli studi, unendo la grafica all’esperienza della realizzazione di figure di scena, burattini e marionette e scenografie. Ho sentito molto presto la necessità di esprimermi con la terza dimensione, anche se i miei studi andavano in un ‘altra direzione e penso che grazie al Teatro questa tendenza è venuta fuori più velocemente e forse in maniera più determinata e determinante. Le mie sculture sono figurative e nascono, come la pittura, dall’osservazione della tensione del sentimento umano. I miei sono “ritratti intimi”, quando lavoro tendo alla sintesi dell’espressione dello stato d’animo, c’è un preciso pensiero dietro alle sculture così che sembrano catturate in uno scatto fotografico che ferma quel determinato momento pensante. Quello che voglio cogliere è la relazione del singolo con l’esterno e la sua solitudine sociale, l’isolamento di ognuno, la coscienza della solitudine ed una consapevole autoironia. Quello che mi interessa poi e mi impegna, è una specie di malessere di vivere legato alla società contemporanea, tutta questa velocità e scarsa comprensione del momento che si vive, proprio perché troppo veloce, mi fa tirare una grossa frenata e prendermi il tempo per un lunghissimo pensiero …e rispondere a quell’ipotetica domanda che ti fa il mondo (dove vai? chi sei? a cosa tendi?) con del romanticismo, con la poesia, con un discorso non intellettuale ma prevalentemente poetico. Penso alla mia, come ad una risposta romantica o neo romantica. Credo che la carta sia un “mezzo” romantico. La carta è romantica perché è calda, vellutata, ha anche un odore quindi è più interpretativa per me di altri mezzi come la ceramica, i metalli, il marmo Quella con la carta è una conoscenza più profonda ed intima perché la conosci fin dalla più tenera età, la conosci fin dai tempi dello scarabocchio. Sono andata verso la scultura con la carta in maniera naturale ed istintiva, era li a portata di mano e per usarla non avevo bisogno di strumenti particolari o troppo costosi o complicati, era semplicissimo usare la carta ed anche oggi che il rapporto con la scultura è diventato più complesso che all’inizio, la sensazione di semplicità ed armonia con un materiale amico è sempre presente.