MAURIZIO LONGHIN Maurizio Longhin, di Padova, vive e lavora nella sua città, ma da sempre nutre un grande interesse per vedere, osservare e conoscere paesi e genti a noi lontane. Ha sempre avvicinato le realtà diverse con grande interesse, sana curiosità, massimo rispetto e grande capacità di comunicazione e condivisione. La sua modalità di conoscenza e di vicinanza passa anche attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica. E’ infatti attraverso questo che cattura nei luoghi e nelle persone lo spirito profondo che li anima. Il suo percorso di vita si arricchisce ben presto di esperienze umane molto intense, perché all’attenzione all’Altro, che lo caratterizza, aggiunge per sua natura, un grande spirito di solidarietà e di aiuto al più debole. Inizia così anche una serie di esperienze che lo conducono sia in Africa che nei paesi dell’est d’Europa, laddove situazioni contingenti di guerra, di crisi e di difficoltà umanitaria, sociale, economica hanno reso complessa la vita di milioni di persone. Nel 1993 vive tre mesi in Uganda dove insegna a lavorare il legno. L'esperienza viene documentata dalla sua Minolta. Dal 1994 al 2000 promuove un progetto riabilitativo in ambito sociale nei campi profughi  della ex Jugoslavia. Queste toccanti esperienze  restano indelebili nella sua memoria e nella sua anima, ma anche impresse nelle diapositive Kodak, diventando così  testimonianza  degli eventi storici che studenti di scuole elementari, medie e superiori hanno utilizzato a fini documentativi e di memoria storica. Segue una decina di scambi culturali tra artisti bosniaci e italiani nei quali, tra l’altro, allestisce mostre sia nel territorio italiano che a Sarajevo, e anche in questa occasione realizza un cortometraggio dell'esperienza, più volte riproposto non solo a fini storico-documentativi, ma di dichiarato valore artistico. Nel 1998, fa parte del Comitato Tecnico della Associazione Culturale “Bolero”, in qualità di Responsabile del coordinamento artistico, Associazione che tra l’altro organizza una serie di manifestazioni di sensibilizzazione sul problema degli abusi sui minori e, presso il teatro Brancaccio di Roma,  le sue foto inaugurano la manifestazione “L’Infanzia Violata “ . Le sue immagini fotografiche  dapprima documentavano esperienze di viaggio e di lavoro: la foto realizzata in Thailandia dal titolo “Meditazione” viene pubblicata nel sito di “National Geographic”, altre foto realizzate nello Yemen vengono utilizzate come materiale di repertorio dalla trasmissione di Rai Educational “Un mondo a colori”. Cura l’aspetto di immagine e documentazione del sito della Associazione Culturale “Filosofia di Vita” con reportage fotografici. Ha realizzato foto  pubblicitarie di moda e di design per le Aziende di G. Babetto e per Gioielli Banci. Ma il mondo della fotografia lo attira non  più solo per l’aspetto documentativo e di reportage, perché presto affina la sua sensibilità artistica e usa l’obiettivo come mezzo di espressione di quell’immagine che, un attimo prima di essere fissata dallo strumento, è già percepita dalla sua mente. Rende visibile, ancora una volta con Klee, quello che non lo sarebbe stato senza il suo intervento creativo, non riproduce una realtà, ma ne descrive una nuova che è in grado di percepire prima.