Muris Corbic nasce il 5 maggio 1950 a Banja Luka dove è vissuto fino al 1993. In seguito, a causa della situazione militare viene deportato nell’isola di Hvar e infine da Hvar arriva a Fiume, dove ora risiede e lavora. Dal 1976 ha partecipato a numerose mostre dapprima in tutta la Jugoslavia e poi nel resto del mondo. Conta al suo attivo 19 mostre individuali tra Banja Luka, Sarajevo, Mostar e varie altre località della ex-Jugoslavia. Ha partecipato inoltre a 86 mostre collettive in tutto il mondo. Molti quadri si trovano nelle Collezioni private: negli Stati Uniti, in Europa e in Australia. Ha vinto due premi federali della ex Jugoslavia e uno internazionale in Ungheria. Muris Corbic è emozionalmente irrequieto. Nella realtà non trova più “bellezza” e perciò fugge in un mondo immaginario e subcosciente, vive e dipinge un mondo di sogni e cerca temi elementari al di fuori della realtà. Con l’aggiunta di motivi simbolici mette insieme i frammenti della sua vita. Con le sue opere il Pittore desidera indirizzare l'attenzione verso un’umanità e un esistenza in pericolo. Il mondo immaginario di Muris Corbic riflette un misticismo che si perde nel tempo. Egli si serve di una fine tecnica basata sull’uso dei pastelli e sul forte contrasto tra la luce e le ombre. Un grande numero di linee arrotondate e di macchie di colore intenso e di spazi di colore fortemente definito danno dinamismo alle sue opere e riflettono lo stato d’animo del pittore. Dalla rete di linee emergono siluette di figure fatte da tratti ininterrotti di colore rosso. I suoi vuoti e i suoi pieni nascono da colori mistici e spirituali: violetta, verde e azzurro portandoci così verso sconosciuti spazi spirituali. Ci indirizzano verso uno stato d'animo triste e qualche volta perfino depresso per poi portarci, attraverso i rossi e le sue linee ininterrotte verso un mondo di speranza. Nelle sue narrazioni si nascondono emozioni forti e represse. Muris Corbic intona il suo mondo artistico fatto di reminiscenze che fanno parte della tradizione. E’ un esponente della cultura popolare e la riporta così come lui la sente, la base dai suoi lavori sono il mondo ed i paesaggi del suo paese natio. Il pittore, in modo del tutto personale, continua la tradizione e traduce le figure femminili con i simboli tradizionali. Esse emergono dal colore rosso e violetto e si trasformano in luce che è la metafora della vita, della creazione e della morte. La melanconia ed il pessimismo sono costantemente presenti nelle sue opere. I suoi soggetti sorgono da una percezione realistica e vanno verso l’astrazione. Attraverso i simboli cancella i confini del tempo. Il pittore si trova continuamente in dilemma fra il sospetto e la verità, fra la disperazione e la speranza, fra la paura e il suo superamento. Le sue linee arrotondate, formando una rete di colori mistici, un contrasto tra luce e ombra, creano ostacoli tra il vuoto e la disperazione. Prof. BlSERKA SMOLJAN CERlNA.