Nasce a Firenze nel 1972, al termine di studi umanistici si laurea nel 1999 su di un testo teatrale di Dickens. La successiva decisione di dedicarsi professionalmente alla ceramica è il naturale concludersi di un percorso che l’ha vista negli anni avvicinarsi alle arti applicate (batik, vetro) alla ricerca di substrati interessanti per la sua visione decorativa. Nascono allora bizzarre suppellettili di inconsuete forme domestiche, date alla luce con la semplice tecnica dell’assemblaggio di lastre o del calco, che supportano elementi decorativi e pittorici lampeggianti dei colori scaturiti dalle tecniche del lustro. La cottura in riduzione rimescola e confonde fiori, pesci, globi di luce e celle di quadri, su pezzi che per forme e colori risultano non soltanto unici, ma irreplicabili anche per la creatrice stessa, sorpresa ad ogni rito dell’apertura del forno da quel che gli ossidi metallici hanno deciso di inscenarle luccicando di rossi sulfurei, cobaltici blu, rameici verdi.

Comunicato Stampa Fiera Internazionale della Ceramica 2014

 

PRINCIPALI ESPOSIZIONI ED EVENTI Settembre 2013 “Concreta 2013, scultura ceramica, Paola Staccioli e Luca Schiavon”, Museo Benozzo Gozzoli, Castelfiorentino, Pieve Santa Maria a Chianni, Gambassi Terme, San Vivaldo, Montaione (Firenze) Giugno 2013 Manifestazione internazionale di ceramica contemporanea, Naturno, Bolzano. Marzo 2013 “Paolo e Paola Staccioli . Sculture” Galleria Vera Arte, Bari. Dicembre 2012 “Arte per la ricerca Fiorgen”, mostra collettiva, Sala delle Reali Poste , Galleria degli Uffizi. Firenze. Mostra collettiva presso la galleria Tokino-Shizuko, Tokio. Settembre 2012 "Donne, artiste e..", mostra collettiva, Fornace Pasquinucci , Capraia Fiorentina, Firenze. “Il colore nella ceramica e nel mosaico", mostra presso il Museo di San Francesco, Greve in Chianti, insieme a Lituana di Sabatino. Agosto 2012 Oldenburg International Ceramics Market, Germania. Luglio ottobre 2012 “Change Contemporary Ceramic Art”, mostra collettiva presso il Centro Ceramico Paghero Castellamonte , Torino. Maggio 2012 Mostra personale in occasione della festa dell’Abbadia Nuova, Nobile Contrada del Nicchio, Siena Marzo 2012 Mostra collettiva presso la galleria “ Terra Viva”, St Quentin la Poterie, Francia Febbraio 2012 “Paolo e Paola Staccioli”, galleria “Arianna Sartori”, Mantova Agosto 2011 Oldenburg International Ceramics Market, Germania Gmunden International Ceramics Market, Austria Marzo 2011 “Terre Luminose”, mostra personale, presso “Tonhaus”, Bolzano, Italia Aprile - settembre 2010 “Ceramiche Animate”, mostra personale, Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti, Firenze Gennaio 2010 “Segni di Donna” mostra collettiva, Fornace Pasquinucci, Capraia Fiorentina, Firenze Giugno 2009 "Passeggiate Fiorentine", mostra collettiva, Libreria Babele, Firenze Aprile e maggio 2009 "Contenitori della memoria. Quando il testo ispira l'opera ceramica”, mostra espositiva a cura di Arte della Ceramica Associazione Ceramisti Fondazione Baldini di Pelago, Firenze Gennaio 2009 Progetto "Keramos", ceramica di innovazione, Salone parigino Maison&Objet, Parigi 2008 "La Forma e il Colore", mostra personale con Paolo Staccioli, Galleria “M'Arte”, Pistoia "La Forma delle Terre", mostra collettiva, Chiesa S. Alessandro, Fiesole 2005 Mostra personale presso "Bottega dei Cristalli", Firenze

 

Paola Staccioli ha voluto esprimere il suo mondo interiore e il suo sentimento e dagli studi della Facoltà di Lettere di Firenze dove si è laureata in Lingue e Letterature Straniere, nel 1999, entra nel prestigioso laboratorio di ceramica del padre per conoscere il mondo dell’arte e si lascia guidare nei primi passi dell’erudizione del difficile mestiere. Qui mostra subito la sua particolare sensibilità per la bellezza e scopre una nuova realtà piena di fascino e di poesia. Con assoluta determinazione, impone la sua visione spirituale esprimendosi con fiducia in se stessa: sa scegliere la memoria e il presente e creare insolite e penetranti immagini. In ogni sua opera i contenuti e le forme assumono un aspetto di unicità e originalità assoluta, quando dalla grande pittura della natura coglie ed evoca colori, fiori, erbe di campo, foglie, piccole creature che divengono lucenti adornando tazzine, vasi e sculture. Poi è capace di celebrare la bellezza del creato con occhi incantati e puri quando racconta Matteo (4 :28) nella scultura della piccola figura raccolta in preghiera: “Osservate come crescono i figli della campagna: essi non faticano e non filano, eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro”. Talvolta lastre sottili ben assemblate si uniscono a formare improbabili Teiere in gioco , divengono scenari a figure in dialogo composte di sagome sottili trapuntate di piccole stelle o impreziosite di fiori si inarcano come fragili foglie di carte a ricevere il calore del fuoco che trasformerà la materia opaca in luce scintillante dai riflessi metallici del lustro. Altre teiere ondeggiano e si animano su corte e incerte gambe o mostrano bizzarre forme sferiche che ricordano pesci palla e si accendono di intensi colori. Tazzine senza piatto alcune con piattino ci mostrano che non sempre c’è accordo tra creatività e funzionalità. Dall’incanto della natura Paola sconfina nell’immaginario fiabesco e sulle tazzine, sulle zuccheriere e sulle tovaglie crescono foglie e gli oggetti si animano come nelle fiabe. Colpisce questa particolare disposizione per l’umorismo del nonsense che porta la giovane ceramista a reggersi talvolta in instabile equilibrio abbarbicata alla sua produzione nella scultura autoritratto che celebra il suo lavoro. Dopo l’esposizione delle sue opere al Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti le ceramiche e le sculture di Paola arrivano a Castelfiorentino nel Museo dedicato a Benozzo Gozzoli, nella Pieve di Santa Maria a Chianni a Gambassi Terme e a san Vivaldo a Montaione, ancora una volta in collegamento diretto con gli artefici del passato, affiancandosi a meraviglioso affreschi e a splendide opere. Presenta la sua attività che spiritualizza la tecnica come modo ideale del suo fare, avvertendo il bisogno di richiamarsi all’identità della tradizione e di affermare il suo stile nel segno dell’armonia e della bellezza che per secoli hanno identificato la nostra realtà. Casazza -------- Giunta alla sua 6^ edizione, quest’anno CONCRETA ospita il lavoro di due giovani scultori italiani, entrambi figli d’arte, Paola Staccioli e Luca Schiavon. La mostra si sviluppa su tre diversi luoghi espositivi: il Museo BEGO di Castelfiorentino, uno scrigno per due maestosi Tabernacoli di fine Quattrocento di Benozzo Gozzoli con la storia del restauro degli affreschi e la loro nuova collocazione insieme alle sinopie originali; la Pieve romanica di Santa Maria a Chianni a Gambassi Terme, luogo battesimale (X secolo circa) uno dei monumenti più significativi dell’edilizia romanica della Valdelsa che costituisce la 20^ “submansio” (tappa) sulla Via Francigena; la Gerusalemme di San Vivaldo, nel comune di Montaione, (sec. XVI) costituita da un insieme di cappelle ed edifici sacri che riproducono in scala ridotta la topografia della Città Santa, con terracotte policrome di scuola robbiana. A pochi minuti di auto l’uno dall’altro, questi luoghi racchiudono preziose suggestioni museali e monumentali, nonchè paesaggistiche, che li rendono un itinerario di grande rilevanza per chi ama la Toscana e le sue bellezze storiche.   Paola Staccioli lavora con il lustro metallico, una tecnica delicata e difficile, che le permette di avere superfici dalle raffinate iridescenze, dai colori sempre mutanti , con la quale realizza opere figurative che tendono a narrare la quotidianità dell’esperienza umana. “...Qui [nel prestigioso laboratorio di ceramica del padre] mostra subito la sua particolare sensibilità per la bellezza e scopre una nuova realtà piena di fascino e di poesia. Con assoluta determinazione, impone la sua visione spirituale esprimendosi con fiducia in se stessa: sa scegliere la memoria e il presente e creare insolite e penetranti immagini. In ogni sua opera i contenuti e le forme assumono un aspetto di unicità e originalità assoluta, quando dalla grande pittura della natura coglie ed evoca colori, fiori, erbe di campo, foglie, piccole creature che divengono lucenti adornando tazzine, vasi e sculture. “ (O. Casazza)   Di altro tenore compositivo e materico sono le opere di Luca Schiavon, anch’egli erede di conoscenza tecnica ceramica dal padre Elio, famoso ceramista veneto. “...Nella sua ricerca artistica Luca Schiavon ha conosciuto e approfondito tecniche e stili dell'estremo oriente, più precisamente del Giappone, i cui echi lontani emergono talvolta a chi sa ascoltare con attenzione la pulizia ed il rigore che trasuda dalle sue opere. Sono stati una solida base tecnica che nel corso degli anni ha assunto delle dinamiche particolari, veicolate in un astrattismo appena accennato, ma che risente anche del sostrato culturale familiare. Sono forme che di quel rigore minimale reinventano la dinamica per sporcarla con smalti e ossidi atti a vivacizzarne le superfici. La predilezione per la ceramica ad alta temperatura, il gres in particolare, sono anche un sintomo di affrancamento dalla tradizione locale, per tenere alta la soglia della sperimentazione anche e soprattutto sul piano decorativo. Questo percorso passa attraverso il colore, il quale rende più vive le sculture donando loro una vicinanza con superfici naturali, ma effimere; sono superfici vive, i cui riflessi possiamo vedere solo grazie a quelle microscopiche entità vegetali e animali che animano rocce, metalli, conchiglie, piante molto altro.” (Poloniato) Accompagnate da meravigliosi affreschi e dalle opere dei grandi del passato e collocate in luoghi dalla profonda identità storica, le opere degli artisti contemporanei tracciano un legame ideale con la nostra provenienza artistica e culturale, che potrà essere di stimolo per nuovi modi di intendere la fruizione del nostro patrimonio storico. E in effetti la finalità del progetto CONCRETA, creando un itinerario artistico/culturale sul territorio unico nel suo genere, vuole strutturarsi oltre che sulla promozione della conoscenza della scultura ceramica contemporanea anche per favorire l’approfondimento dei beni culturali toscani, conducendo alla loro scoperta un pubblico qualificato e motivato.

Cristina Sartori